Il panorama della vendita al dettaglio si sta evolvendo.
Se sei un rivenditore, la tecnologia non è il tuo nemico. Vi da l’opportunità inestimabile di offrire ai clienti esperienze efficaci e significative.
Ciò che vediamo ora sono solo i primi segni di una rivoluzione che sconvolgerà completamente l’esperienza del cliente retail.
Nei prossimi anni la fusione dei mondi fisico e digitale sarà totale
Per competere in modo efficace, i rivenditori tradizionali dovrebbero ripensarsi al modo in cui creano e catturano il valore, nella mente dei propri clienti, e al posizionamento passato delle strategie omnichannel. (Deloitte)
L’avvento dello smartphone ha portato il mondo a nuove, e un po’ inaspettate, direzioni. In una prospettiva di business, l’effetto principale del mobile mind shift è la sostituzione dei consumatori tradizionali con clienti digitali.
I clienti digitali mostrano comportamenti peculiari, passano dall’esperienza online a quella offline, senza soluzione di continuità, di conseguenza, la capacità di raggiungerli nei micro momenti decisionali critici è ciò che separa un brand che passa senza incidere ad un brand che rimane impresso nella memoria.
Infatti, parlare di “sessione online” è ormai obsoleto: oggi non si “va” più online, si “vive” online. La connessione costante non ha trasformato solamente i comportamenti, ma anche le aspettative.
Ora più che mai ci rivolgiamo ai nostri dispositivi nei momenti generati da intenzioni reali, quando desideriamo imparare, informarci o acquistare qualcosa, aspettandoci risposte immediate e pertinenti. Si tratta di occasioni chiave per le aziende, perché identificano i momenti in cui vengono prese le decisioni e si definiscono le proprie preferenze: sono i momenti che contano.
E’ in atto una dinamica per cui il momento decisionale si sta spostando sempre più “fuori” store e sempre più sui canali Digital.
Questo richiede PIU’ PRESENZA DIGITAL per gli Store fisici, e non di meno!
STRATEGIA DI CAMPAGNA
- Portare fisicamente nuovi clienti in negozio, aumentare la frequenza di visita, e il numero degli ordini (totale e per cliente).
- Farsi trovare dai clienti e rendere raggiungibili i negozi, per i propri clienti LOYAL e per i “Passanti”.
- Misurare l’impatto effettivo di ogni EURO investito e la sua ricaduta in termini di vendite, visite in negozio, nuove Loyalty Card sottoscritte…
COME?
- Local inventory ads (ovvero un formato innovativo che nella search di Google ti mostra i prodotti che sono in vendita nel negozio fisico più vicino a te).
- Identificare i tuoi clienti ideali che passano nelle vicinanze di un tuo negozio o che visitano un tuo concorrente per portarli nel tuo negozio.
- Identificare il momento migliore per mostrargli ads.
- Messaggio coerente con il giorno e l’orario.
- Tracciare effettivamente quante persone sono venute nello store grazie alla campagna e al contrario che impatto ha avuto sui concorrenti.
- Tracciare quante vendite dipendono dalla campagna.
- e molto, ma molto altro ancora….
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Come dichiarato dai recenti cambiamenti di Google all’algoritmo del motore di ricerca, i clienti hanno un’opinione migliore delle aziende che offrono una grande esperienza su tutti i canali. Allo stesso tempo, sono pronti a rivolgersi ad un concorrente quando non ottengono ciò che vogliono, quando lo vogliono, a modo loro.
Retailer avvertito: Se si pensa che l’esperienza del cliente al dettaglio è limitato allo strato fisico del negozio, allora si è destinati a morire. Allo stesso tempo, le recenti aperture di Amazon dimostrano che il negozio fisico è tutt’altro che destinato a fallire. Basta reinventarsi per attrarre i clienti digitali.
RELAZIONI
Nell’era digitale, i retailer non possono battere i giganti dell’e-commerce sulla base del prezzo e della disponibilità istantanea, ma possono contare su un elemento critico per differenziarsi: la conoscenza del cliente.
Grazie alle DMP…
Cos’è una DMP?
La definizione generale inquadra una DMP come un sistema centralizzato per la raccolta di dati proprietari, con l’integrazione di dati di terze parti e l’applicazione di tali dati per una strategia pubblicitaria. Una piattaforma di gestione avanzata dei dati consente di creare segmenti personalizzati, prevedere volumi, e sincronizzarli con altre fonti.
Per semplificare il discorso, una DMP è una piattaforma in cui i dati sono salvati e gestiti, e che in seguito viene utilizzata per prevedere l’intenzione di acquisto, fare confronti e migliorie sulle strategie pubblicitarie, commerciali, etc. La piattaforma permette a un’azienda di conservare in un unico spazio tutti i dati comportamentali, al fine di analizzare i problemi, come la personalizzazione delle offerte e la soddisfazione del cliente.
RAPPORTO NIELSEN, IL DRIVE TO STORE È LA VARIABILE PIÙ IMPORTANTE NELLE DECISIONI DI ACQUISTO
A gennaio sono stati pubblicati i risultati dell’indagine Global Connected Commerce condotta da Nielsen. Da questa ricerca è emerso che l’87% degli italiani che navigano in internet dichiara di fare acquisti online, ciononostante il ruolo del negozio fisico rimane decisivo. Infatti, dalla ricerca è emerso che il 38% degli italiani afferma che le visite in store risultano indispensabili nel processo di acquisto.
In un mondo in cui gli shopper si dedicano a lasciare recensioni online, ad informarsi sui social, alla consultazione di volantini e, soprattutto, al reperimento di informazioni dal personale addetto alla vendita, risulta quindi importante unire il mondo digitale a quello fisico.
Il negozio fisico dovrà quindi raggiungere il consumatore finale attraverso la giusta combinazione di informazioni tradizionali e digitali.
AUMENTARE LA FREQUENZA DELLE VISITE IN STORE MIGLIORA LA PROPENSIONE ALL’ACQUISTO
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AUTORE
Paolo Serra
Appassionato di nuove sfide per far crescere le imprese, con l’obiettivo di contribuire ad aumentarne i ricavi. Si dedica al search engine marketing dal 1999, lavorando con le principali agenzie internazionali. In seguito, allarga le conoscenze al mondo del Programmatic Advertising, diventandone uno dei maggiori esperti italiani, tanto da aver aperto il blog Programmatic RTB, ed è fondatore di Kahuna, la prima agenzia specializzata nel programmatic advertising.