DRIVE TO STORE
La più e più volte annunciata morte del commercio fisico non ci sarà. Nonostante il crescente numero di acquisti effettuati ogni minuto online, i consumatori amano ancora comprare in negozio. Qualche settimana fa, l’ufficio di statistica Americano ha pubblicato un rapporto in cui si annunciava che i punti vendita fisici rappresentavano più del 90% di tutte le vendite di quest’anno, rispetto al 9,1% dell’e-commerce. Anche se questa tendenza di fondo persiste, deve costringere i retail a ripensare l’esperienza del negozio per farne un’opportunità di reale di coinvolgimento per il loro brand.
ps.
Ricordatevelo quando sentirete la prossima persona che dice che ha chiuso per colpa di Amazon.
La scomparsa del confine on/offline
I giganti del commercio elettronico hanno chiaramente compreso lo sviluppo del mercato. Giocatori puri come Alibaba o Amazon stanno sviluppando la loro presenza nel mondo fisico, con forti partnership e buy-out. È così che Amazon ha recentemente scosso il mondo della vendita al dettaglio con l’acquisizione di supermercati biologici Whole Food. E la tendenza sta acquistando slancio anche tra le aziende storiche attive nella distribuzione, costretti a competere con i giganti del commercio online. Per contrastare la crescita di Amazon, Walmart ha acquisito e-commerce come Bonobos, ShoeBuy o Jet.
L’impatto della pubblicità misurata in tempo reale
La vera sfida del drive-to-store è la possibilità di misurare l’impatto di una campagna pubblicitaria sulle visite e sulle vendite dei negozi. Fino al 2017, le tecnologie disponibili hanno permesso di valutare a posteriori questi sforzi al termine di una campagna. Ora il 2018 vedrà l’avvento di strumenti di misurazione in tempo reale. Questo elimina la necessità di aspettare che una campagna sia completa per valutarne i risultati. Il drive-to-store sta quindi entrando anche nell’era degli algoritmi di ottimizzazione in tempo reale, basati su elementi concreti come il traffico in-store. Questo fenomeno porterà all’emergere di nuovi attori.
Tecnologie drive-to-store in SaaS
Se il concetto di full stack è stato a lungo una delle parole d’ordine nel mondo della pubblicità online, sta diventando anche un must e una comodità per i marketers. È difficile per i professionisti che gestiscono campagne programmatiche accettare di utilizzare diversi strumenti tecnologici per parametrizzare, mettere online e misurare le loro operazioni. Il futuro della pubblicità online sarà quindi quello di usare tecnologia in Saas, e il drive-to-store non si discosterà da questa regola. Questo obiettivo è raggiunto attraverso piattaforme tecnologiche che ci permettono di definire i bacini di utenza da difendere o conquistare, geo referenziare i terminali ivi situati e quindi misurare le visite o le vendite incrementali generate da questi pool di audience. Alla fine scomparirà definitivamente un’altra frontiera: quella tra adTech e marTech.
ATTRIBUTION MODELING
Nel marketing, l’attribuzione è l’identificazione di un insieme di azioni fatte da un utente (“eventi” o “punti di contatto”) che contribuiscono in qualche modo al risultato desiderato, e quindi l’assegnazione di un valore a ciascuno di questi eventi. L’attribuzione fornisce un livello di comprensione di quale combinazione di eventi e in quale ordine particolare influenza gli individui a essere coinvolti in un comportamento desiderato, tipicamente indicato come una conversione.
Se fino a poco tempo fa questi strumenti erano solo dedicati a internet, ormai la tecnologia ha fatto passi da gigante e i modelli di attribuzione comprendono sia il mondo online che il mondo offline.
DATA MONETIZATION
Per questo argomento ho scritto un post a parte. QUI
MORTE DELLA SEO, I MOTORI SARANNO “VISUAL SEARCH”
Da diversi anni ogni tanto qualcuno per fare un po’ di scena nei convegni afferma che la seo è morta, a seguire qualcun’altro risponde con articoli dal titolo “la seo è morta, viva la seo” o altro.
Mi duole dirlo, ma ritengo che sia uno strumento ormai sempre più in declino, ovvio non scomparirà da un giorno all’altro, ciononostante ritengo che andremo in un’altra direzione.
Infatti, il motore di ricerca visuale Google Lens è il futuro di Google. Perché? Perché è cambiato il modo in cui gli utenti cercano informazioni e segna un grande passo per Google, in quanto si spostano dalla lettura di siti web alla lettura della realtà. Ad esempio, con Google Lens gli utenti saranno in grado di visualizzare le informazioni contestuali su un ristorante, come recensioni, orari di apertura o menu, semplicemente puntando il proprio smartphone verso di esso. Dal punto di vista del marketer, la ricerca visiva offre numerose opportunità per fornire al pubblico target, informazioni rilevanti nel mondo reale.
Mi aspettiamo che le aziende operanti nel retail, nella ristorazione, l’intrattenimento e il turismo diventino gli apripista di questa tendenza; altri seguiranno.
ADDRESSABLE TV/PROGRAMMATIC TV
L’Addressable TV è il primo passo verso la Programmatic TV, che permette di offrire un’inventory televisiva digitale in tempo reale e a valore più alto, misurando l’efficacia delle campagne erogate su target audience ben definite.
Pubblicità in TV diversa per ogni spettatore.
La convergenza tra internet e TV cambia le regole del canale pubblicitario tradizionale per eccellenza.
Profilazione dell’audience
Le tecnologie di tracciamento, analisi e profilazione degli utenti sono le stesse impiegate della DMP – con report e dashboard in tempo reale.
Integrazione con qualunque sorgente dati
Oltre ai dati provenienti da decoder, SmartTV, set-top-boxes e dispositivi connessi, sono integrate informazioni provenienti anche da altre sorgenti, come il CRM o le ricerche di mercato.
Pubblicità televisiva a target in tempo reale
Gli annunci pubblicitari sono erogati sulla base del profilo collegato in quel momento, e non in base alla composizione del nucleo familiare, ma al singolo utente.
COSA SARÀ LA CUSTOMER JOURNEY NEL 2018?
Nel 2018, l’attenzione dovrebbe passare dalla raccolta dei dati al consolidamento dei dati. Collegando i silos attraverso una migliore analisi dei dati, sarete in grado di comprendere meglio la customer journey dei clienti e quindi ottimizzare i metodi di targeting, personalizzare le iniziative di marketing e rendere l’esperienza del cliente più significativa e conveniente. In altre parole, metodi comprovati di marketing basati sull’account dal marketing B2B diventano applicabili alle campagne B2C su larga scala – invece di spendere un grande budget per raggiungere tutti, si può puntare ad acquisire solo il pubblico target più prezioso.
MACHINE LEARNING, AI, EDGE COMPUTING E IOT
Machine learning: Il Machine learning sarà di grande interesse per nel 2018. Un interessante caso di settore è riportato dalla società tecnologica NVIDIA: il suo dipartimento marketing sfrutta ML per esplorare i post sui social media che fanno riferimento al suo brand. L’algoritmo analizza automaticamente il contenuto generato dall’utente e, in base a determinate regole, imposta il successivo passo di marketing, come il reposting. Il processo è automatizzato e non richiede alcun intervento umano.
Edge Computing: Se pensate di essere già stati spinti al limite quando si tratta di trasformazione digitale, guardate fuori: non avete ancora visto nulla. Proprio quando molte aziende iniziano finalmente a muoversi verso il cloud computing, arriva l’edge computing – spinto dal volume e dalla velocità delle informazioni prodotte dall’IoT – è all’avanguardia della scena aziendale.
ps.
Spero per voi che non vi occupiate di digital trasformation. Altrimenti vi invito a recarvi (vedi foto)
MOBILE E 5G
5G: Proprio come la quantità di dati prodotti dall’internet degli oggetti costringerà le infrastrutture dati al limite, anche i fornitori di telefonia mobile si muovono più velocemente che mai – verso il 5G. Il livello di iper-connettività atteso dagli utenti oggi lascia poco spazio per non andare avanti sul percorso 5G, ma non eccitatevi troppo. Il passaggio a 5G non avverrà durante la notte, e sarà probabilmente disomogeneo nel migliore dei casi per tutto l’anno prossimo. Quest’anno passeremo al sistema Gigabit LTE (il trampolino di lancio tra l’attuale LTE e 5G), con servizi e advertising pensati per l’ultra velocità su mobile.
In Italia il servizio 5G sarà attivo verso la fine dell’anno, ma non in tutto il territorio nazionale.
ps.
questo è l’anno del mobile, altra frase ripetuta da diversi anni, ma forse ci siamo d’avvero
ADCHAIN (ADVERTISING BLOCKCHAIN)
Ecco una delle parole d’ordine più importanti del 2017: blockchain. (ci hanno pure un po’ triturato i c…) Ma quando si parla di blockchain, la maggior parte delle persone pensa ai bitcoin. Anche se è vero che le cosiddette cripto monete sono basate su questa tecnologia, alcune applicazioni molto interessanti di questa tecnologia esistono già sul mercato. Un esempio è la compagnia di assicurazioni Axa, che ha sviluppato un’assicurazione per i ritardi dei voli. Ecco come funziona: Axa accede alle informazioni di volo attraverso una blockchain. Non appena un assicuratore subisce un ritardo del volo, il blockchain riceve le informazioni pertinenti e versa automaticamente l’importo del risarcimento al viaggiatore. Poiché non sono necessari ulteriori controlli di fatto, la tecnologia migliora notevolmente l’efficienza.
Sono convinto che la blockchain cambierà il modo di fare pubblicità in futuro. Ecco alcune idee ed esempi che cambieranno o stanno già cambiando i metodi di marketing.
- Brand safety registry: sulla base della tecnologia blockchain, gli editori potrebbero sviluppare una whitelist distribuita e condivisa a livello globale che garantisca la validità dell’editore.
- Certified reach CPM: Accedendo a una terza parte si può ottenere la certificazione come netmetrix attraverso la blockchain, permettendo di fissare i prezzi CPM in tempo reale in base alle prestazioni effettive dell’editore.
- Influencer performance management: Blockchain potrebbe innescare automaticamente la remunerazione degli influencers se i loro post sui social media raggiungono un pubblico concordato. Questo è il modello di business di Mavin, una start-up con sede a Zurigo che ha creato un ecosistema di marketing blockchain basato su premi.
ONLINE SECURITY E GDPR
Con l’entrata in vigore del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) il 25 maggio 2018, i responsabili del marketing devono essere ben preparati per le questioni relative alla privacy e alla proprietà dei dati. GDPR influenzerà le iniziative di marketing rivolte ai cittadini dell’UE; tuttavia, non è l’Armageddon del settore del marketing, ma non può essere ignorato. Si tratta piuttosto di un passo nella giusta direzione, costringendo le imprese ad assumersi più seriamente le proprie responsabilità in materia di dati dei consumatori.
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AUTORE
Paolo Serra
Appassionato di nuove sfide per far crescere le imprese, con l’obiettivo di contribuire ad aumentarne i ricavi. Si dedica al search engine marketing dal 1999, lavorando con le principali agenzie internazionali. In seguito, allarga le conoscenze al mondo del Programmatic Advertising, diventandone uno dei maggiori esperti italiani, tanto da aver aperto il blog Programmatic RTB, ed è fondatore di Kahuna, la prima agenzia specializzata nel programmatic advertising.