Tutti sappiamo come l’email marketing sia un mezzo efficacie di advertising, ma a quanto corrisponde questo valore?
È anche conosciuto come canale semplice da implementare e mantenere, ma è proprio così? O esistono soluzioni innovative che permettono di renderlo ancora più performante ed efficace, ma che necessitano di persone competenti per poterlo gestire?
Vediamo un po’ di numeri:
- Secondo uno studio di McKinsey la posta elettronica è quasi 40 volte meglio di Facebook e Twitter per acquisire clienti.
- Il 95% degli utenti della rete accede costantemente alla propria casella di posta e il 91% la controlla almeno una volta ogni 24 ore.
- Il 92% di tutte le aziende usa l’email marketing per condividere informazioni sui propri prodotti e servizi.
- L’84% delle aziende si affidano all’email per ricevere feedback da parte dei propri clienti.
- Il 70% degli utenti della rete sostiene di aver usato un coupon o codice sconto ricevuti via email nella settimana precedente.
- Il 66% di tutti i clienti online completano un acquisto a seguito della ricezione di un messaggio di email marketing.
- L’80% dei dipartimenti marketing utilizza l’email marketing come canale primario della loro strategia aziendale.
- Il 24% delle email vengono aperte entro 60 minuti dalla ricezione, rendendo quindi l’email marketing uno dei migliori modi per lanciare nel breve tempo un evento o una promozione.
Vogliamo che sia ancora più performante?
L’e-mail è un business enorme infatti non è un caso che Oracle, Salesforce e IBM hanno tutti comprato aziende di e-mail marketing per miliardi di dollari. Ma per poter competere con il nascente sistema di Programmatic Advertising l’e-mail ha bisogno di un rinnovamento.
Non ne siete sicuri? Vediamo un attimo.
Uno dei motivo per cui e-mail è interessante in questo momento è perché i cookie non funzionano su più dispositivi, ma non gli indirizzi e-mail.
Gli indirizzi email sono un incredibile cross-device identifier. Ecco perché si sta diffondendo l’utilizzo di sistemi, in rapida crescita, come l’e-mail hash retargeting e il CRM retargeting.
Cosa sono:
L’email hashing consiste nel convertire un indirizzo email in una stringa esadecimale.
Ogni volta che un indirizzo di posta elettronica viene eseguito tramite un algoritmo di hash, produce un guazzabuglio di numeri e lettere che, in teoria, non può essere legato a nessun indirizzo email o all’individuo a cui esso appartiene, altrimenti ci sarebbero grossi problemi di privacy, ma che identifica univocamente sempre lo stesso soggetto.
Il CRM Retargeting è una tecnologia di pubblicità che estende la portata delle e-mail e mailing list sul web. Il CRM retargeting può aggiungere un segmento di pubblico di alto valore per integrare una campagna esistente, grazie al suo dabase, di dati di prima parte, che vengono utilizzati in una piattaforma di programmatic. Questo è uno dei sistemi più tecnologicamente complessi ed è pertanto un’offerta rara nello spazio degli annunci online.
Di fatto gli utenti web si stanno dividendo in due macro categorie loggato e non loggato e loggato per l’advertisig ovviamente è meglio, ciò consente di creare campagne omnichannel con tracciamento cross-device con un metodo alternativo e forse più efficace di quello utilizzabile con Facebook.
Ad esempio negli Stati Uniti la maggior parte degli editori premium, come The New York Times, The Wall Street Journal e Ad Age sono già passati a questa tecnologia. Per valorizzare meglio il loro CRM e per offrire agli inserzionisti delle conversioni che sono il doppio o il triplo della media precedente.
Ma in concreto come funziona?
Pensate ad inviare email che non sono personalizzate solo per il nome e cognome, ma anche per altri elementi della pagina, come informazioni, prodotti, offerte etc, tutti basati sui gusti della persona che sta leggendo la email, avrete così una email talmente personalizzata da inviare, di fatto, una email diversa per indirizzo email, che essendo perfetta per chi la legge, sarà più propenso ad acquistare o produrre una conversione, quale che sia.
Ma andiamo oltre, se l’email era per un evento, o per delle offerte valide solo in un determinato periodo, e l’utente la apre solo ad evento o offerte scadute, l’invio e l’apertura sono sprecati e diventano solo un momento di fastidio per l’utente, ma ora provate a immaginare che il contenuto della email si adatta all’ora e al giorno in cui viene aperta, con anche una proposta post scadenza, in questo modo si ha come effetto che nessun invio o apertura viene sprecata e si recupera una possibile vendita, sogno? No realtà.
Ma andiamo ancora oltre, il 91% dei consumatori controllano la loro posta almeno una volta al giorno sul proprio smartphone, il che la rende la funzionalità più usata. Con così tante persone che leggono le e-mail su smartphone, è fondamentale che le e-mail siano ottimizzate per essere lette su schermi di piccole dimensioni. Fantastico, e allora provate a immagine che il contenuto della email cambia in base a dove vi trovate, ad esempio su una email di offerte di abbigliamento, e casualmente vi trovate a 100 metri da un negozio della catena che ha fatto l’email, e l’mail al posto di dirvi solo che c’è la nuova offerta con i capi che ti piacciono, ti dice anche che se vuoi acquistarli, lo puoi fare SUBITO a solo 100 metri da dove ti trovi. Che potenzialità avrebbe una email del genere?
Oppure più semplicemente se apri l’email da pc ti appare compila il form, ma se la apri da smartphone ti compare il bottone “click-to-call”.
>>> CONTATTACI PER UNA PRESENTAZIONE
AUTORE
Paolo Serra
Appassionato di nuove sfide per far crescere le imprese, con l’obiettivo di contribuire ad aumentarne i ricavi. Si dedica al search engine marketing dal 1999, lavorando con le principali agenzie internazionali. In seguito, allarga le conoscenze al mondo del Programmatic Advertising, diventandone uno dei maggiori esperti italiani, tanto da aver aperto il blog Programmatic RTB, ed è fondatore di Kahuna, la prima agenzia specializzata nel programmatic advertising.
PER LASCIARE UN COMMENTO, FARE LOGIN CON LINKEDIN.