ASCESA
L’ascesa del digitale ha completamente trasformato l’industria dei media. I video, che una volta erano esclusiva della TV, sono diventati del contenuto multi-piattaforma, multi-dispositivo. Il termine “guardare la TV” viene applicato a guardare una puntata della vostra serie preferita su Netflix su un tablet, lo stesso con cui guardare “C’è posta per te” tramite Apple TV. Il contenuto diventerà indipendente dal dispositivo, il televisore sarà essenzialmente una versione più grande del telefono che avete in tasca, e Mediaset, Rai, Sky e La7, saranno sostituite dall’App di Mediaset, Rai etc. su qualsiasi dispositivo.
Questo passaggio dalla TV tradizionale al digitale/internet non è mai stata più evidente che nel 2015. L’adozione da parte dei consumatori di servizi video in streaming continua a salire rapidamente. Negli Stati Uniti il 42,5% degli abbonati ha dichiarato di aver ridotto il loro servizio di TV satellitare o via cavo, e ben l’8,2% degli abbonati ha tagliato completamente il loro servizio a pagamento. Nel frattempo, i servizi in streaming continuano a crescere. Il 2015 è stato un punto di svolta, e nei prossimi quattro o cinque anni, la maggior parte del consumo di video sarà over IP.
Cosa significa questo per la pubblicità? Come si evolve la TV, cosa fa l’industria della pubblicità video? La pubblicità digitale negli Stati Uniti è proiettata per sorpassare la pubblicità in televisione nel 2016. L’industria della pubblicità TV ha resistito a lungo al cambiamento, perché il denaro scorreva e avevano abbastanza potere di business per mantenere lo status quo. Ora, nonostante gli anni di predominio, la TV ha dovuto adattarsi al paesaggio digitale, e gli spot televisivi diventeranno una fetta sempre più piccola della torta pubblicitaria.
Nonostante problemi quali la frode, la visibilità e il blocco degli annunci, il programmatic advertising è la metodologia che si sta diffondendo di più per acquistare e pubblicare le inserzioni video. perché consente un livello di targeting e di efficienza precedentemente non disponibili. Gli inserzionisti non devono più acquistare tutto il pubblico, ma possono scegliere di mostrarlo solo a chi è veramente interessato, dividendo gli utenti per sesso, età, reddito, etc. lasciando il resto del pubblico ad un inserzionista alla ricerca di un pubblico diverso. In definitiva questo aumenterà il rendimento.
Ci vorrà ancora qualche anno per avere una totale trasposizione del mercato, ma oggi com’è la situazione in Europa? Lo vediamo nelle infografiche qui sotto.
DIFFUSIONE
Per comprendere le dinamiche del mercato dei video venduti in programmatic nel Q3, Videology ha analizzato i dati pubblicitari dal luglio 2015 fino al settembre 2015 e ha esaminato le tendenze e i cambiamenti nell’inventory, le tariffe, la viewability rates, etc. dei mercati europei e internazionali.
Nella regione EMEA, 86% di tutte le campagne nel 3 ° trimestre sono state fatte con protocollo VAST, mentre il protocollo VPAID ha raggiunto solo il 14%, ma in crescita dal 9% nel Q2. In futuro, vedremo questi numeri cambiare, poiché con il VPAID i video fanno un salto di qualità nell’interazione degli utenti, abbattendo il pericolo di inviare video che poi nessuno vede.
In Spagna, il 36% degli inserzionisti utilizza il CTR come principale indicatore delle KPI per misurare l’efficacia delle loro campagne. La Spagna è un mercato ancora indietro rispetto ai paesi anglosassoni, ma corre veloce per recuperare.
Dove si trova la pubblicità video in programmatic in Francia?
Qui l’acquisto in garantito è diffusissimo, infatti possiamo vedere che è al 100%. TV ads continue to work for advertisers. So it’s natural that TV advertisers are taking advantage of digital video (TV
certainty with digital precision = Video) and buy it in the same, guaranteed way. 10 in 10 advertisers take this
Qui il tasso di CTR appare solo al terzo posto tra gli obiettivi della campagna video. Ciò che conta soprattutto per gli inserzionisti è il maximise view through rate e la viewability!
Infine mentre la visibilità media delle campagne video automatizzate era del 61% nel terzo trimestre, nel publisher private marketplace sale al 85%.
In Uk oltre un quarto di tutti gli annunci sono venuti dalla categoria FMCG. I servizi finanziari costituiscono il 14%, Entertainment il 13%, Automotive il 10%, Retail il 7%, Beverages (Non-Alcoholic) il 6%, Telecommunications il 4%, Travel il 4%, Charity/Public Service, E-commerce, Health Care Products and Services e Pharmaceuticals il 2% ciascuno.
Sfortunatamente Non abbiamo una statistica per l’Italia.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
PER LASCIARE UN COMMENTO, FARE LOGIN CON LINKEDIN