
È difficile trovare uno spazio non toccato dalla Sharing Economy. Ha già influenzato il trasporto (Uber, BlaBlaCar e Enjoy); le sistemazioni (Airbnb); il lavoro (TaskRabbit e Homejoy); la formazione (Udemy); le imprese fai da te (Etsy); i servizi legali e HR (UpCounsel e Recruitloop); e la logistica (Deliv) tra gli altri.
La Sharing Economy permette alle persone di accedere comodamente a beni e servizi in modo sostenibile, di impegnarsi in nuove esperienze e di capitalizzare una maggiore efficienza economica. Questo principio vale anche per tutto il mondo dell’advertising.
Oggi, i brand hanno bisogno di professionisti del marketing con abilità uniche, relative a specifici settori, paesi, lingue, culture, luoghi, etc. Un marketing che obbliga i brand ad avere un esercito di professionisti, che, o è quasi impossibile avere in casa o e molto costoso da realizzare, sia in termini di soldi spesi, sia per il tempo necessario per trovare tutti i professionisti di cui si ha bisogno.
Il marketing più efficace. Le campagne pubblicitarie effettuate da squadre di esperti che possiedono le competenze necessarie, e un genuino interesse in un settore particolare, risultano più efficaci. Ad esempio si possono usare piattaforme peer-to-peer che permettono di testare l’entrata in un mercato nuovo con “messaggi” creati appositamente per quel mercato, grazie alla selezioni di professionisti locali.
Più creatività. Il crowdsourcing è utilizzato da diversi grandi brand per generare nuove idee, loghi e anche prodotti. Il numero di aziende che utilizza i servizi B2B di crowdsourcing per l’innovazione e la creatività è in aumento.
Alcuni esempi:
- Creads, aiuta i brand a scoprire le loro identità visive (logo, mascotte, nomi dei prodotti).
- Cloudpeeps aiuta le aziende a gestire la loro attività sui social network.
- eYeka grazie alla loro comunità online realizza idee creative per campagne pubblicitarie.
Le aziende che lavorano con piattaforme collaborative, e con consulenti esterni, riescono a “portare” in azienda freschezza di idee e prospettive. Inoltre queste piattaforme consentono ai consumatori di liberare la propria creatività. Quando i consumatori diventano co-creatori della brand experience, diventano molto più propensi ad acquistare l’esperienza in cui hanno appena investito il loro tempo. È una situazione win-win — e una grande vittoria per i brand.
Scalabilità avanzata. Il marketing fatto attraverso una piattaforma peer-to-peer rende possibile creare diverse campagne di marketing in diversi paesi contemporaneamente. La tecnologia mette in contatto con esperti di marketing provenienti da paesi diversi che hanno le competenze e la conoscenza del paese. Quindi, le probabilità che una campagna abbia successo è maggiore.
Queste piattaforme mettono in pericolo i canali tradizionali del marketing? Non credo, ma sicuramente devono convincere tutti che il mondo sta cambiando rapidamente e che è necessario rinnovarsi velocemente senza indugiare o si perderà il treno.
- L’e-commerce permette di abbattere i confini.
- La logistica consegna i prodotti in tutto il mondo in 24/48 ore.
- La completa digitalizzazione dei canali advertising consente l’utilizzo di piattaforme globali, e professionisti globali, per fare tutto ciò che è necessario: Analytics, SEO, SEM, Social, PR, Brand Awareness, DEM.
- Il Programmatic ha reso possibile fare pubblicità ovunque e su qualsiasi mezzo, utilizzando la stessa piattaforma, TV, Cinema, Cartellonista, Radio, Internet etc., pagando il giusto prezzo e non sprecando denaro mostrando i messaggi pubblicitari a persone fuori target che non acquisteranno mai i vostri prodotti.
I brand italiani possono invadere il mondo ad un costo che così basso non è mai stato.
Avete le persone, avete gli strumenti, USATELI!!![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
PER LASCIARE UN COMMENTO, FARE LOGIN CON LINKEDIN.