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Questo blog normalmente tratta argomenti inerenti il programmatic e più in generale di advertising, ma oggi voglio uscire un pò dal classico e segnalarvi, alcuni “componenti aggiuntivi” che potrebbero interessare a tutti quelli che si occupano di e-commerce.

Il paesaggio degli e-commerce è competitivo. Per garantire il successo on-line, i rivenditori possono ottenere aiuto da varie risorse che miglioreranno la loro presenza online e le loro vendite.

Questo aiuto può ben venire da dei componenti aggiuntivi o per meglio dire add-ons di terze parti specializzati in diversi aspetti di un’attività di e-commerce.

Trovare applicazioni efficaci per un e-commerce non è il compito più facile del mondo. Così per aiutarvi, ecco un elenco dei migliori otto add-ons che tutti rivenditori online dovrebbero conoscere.

CHANNEL MARKETING

Bright North

Bright North realizza dei feed personalizzati con un sistema innovativo per ottimizzare le immagini e un analytics interno da utilizzare ad esempio con le piattaforme di affiliazione.

foto02ChannelAdvisor

ChannelAdvisor è cresciuta fino a diventare una delle aziende più grandi, più popolari nel paesaggio di e-commerce.

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È un channel management software che consente di elencare, personalizzare e ottimizzare tutte le tue schede di prodotto attraverso diversi canali su un’unica piattaforma.

MARKETING DATA-DRIVEN PER E-COMMERCE

Jirafe

Jirafe è una consumer intelligence platform che misura il comportamento dei clienti per contribuire a migliorare il layout del sito Web. Inoltre, consente di capire chi sono i clienti migliori e scoprire che tipo di offerta dovrebbe essere utilizzata per personalizzare l’esperienza di shopping e aumentare il ROI.

foto03Ometria

Ometria è un software di acquisizione e fidelizzazione del cliente per i professionisti di e-commerce. Consente di distinguere tra gli acquirenti sul tuo sito e offre dei suggerimenti su cosa si può fare per conservarlo.

Invece di guardare semplicemente un cliente come un numero, Ometria utilizza i dati del cliente per aggiungere un nome e personalità ai tuoi clienti. In questo modo puoi indirizzare a clienti specifici, prodotti specifici basati sulla loro storia di acquisto.

foto04INVENTORY MANAGEMENT

Brightpearl

Brightpearl gestisce il cuore del vostro business, quindi è possibile concentrarsi su ciò che piace, ovvero il servizio clienti e la crescita dell’azienda.

L’inventario, gli ordini, i clienti e le finanze in un unico sistema.

foto05SKUVault

SKUVault è un scanner di barcode che aiuta a individuare a gestire il magazzino. Lo scanner trasmette informazioni direttamente alla tua dashboard online.

Si può digitare un ID prodotto e sapere quanti prodotti sono ancora in magazzino, dove sono situati, e quanti sono già stati venduti e in attesa di essere evasi.

foto06TradeGecko

TradeGecko consente di mantenere aggiornato l’inventario gestendo automaticamente i livelli delle scorte, non appena viene effettuato un acquisto.

Consente, inoltre, di gestire i vostri inventari tra più sedi e magazzini per assicurarsi di avere le informazioni più accurate possibile.

La sua caratteristica speciale è di indicare anche i livelli di quantitativo di prodotto che bisognerebbe avere in magazzino in ogni momento.

foto07ecomdash

ecomdash è un’altra applicazione per la gestione dell’inventario, aggiorna automaticamente la quantità di prodotti in magazzino.

foto08NUOVE TENDENZE

Si sta sviluppando una tipologia di e-commerce che potrebbe mettere in difficoltà i tradizionali retailers:

Boohoo

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Boohoo nasce come retailers “Fast fashion” ovvero un modello di moda veloce che fa riferimento alla capacità di seguire il rapido cambiamento dei gusti dei loro clienti.

Per portare stili nuovi e trend sul mercato il più velocemente possibile, seguendo l’ispirazione che viene dalle passerelle di moda o dalle foto pubblicate sui social dalle celebrità.

La creazione, la commercializzazione e la vendita di questi capi è diventato un grande affare per i rivenditori di “fast fashion” e sta mettendo sotto pressione i brand tradizionali che lottano per tenere il passo.

Molti brand di Fast fashion hanno i migliori rendimenti sulle piattaforme social basate su immagine, come Pinterest, Instagram e Facebook, dove personaggi famosi, così come millenials, pubblicano le immagini dei loro ultimi acquisti.

Inoltre hanno la capacità di testare piccoli lotti di articoli e se hanno successo di riprodurli rapidamente su larga scala.

Grazie alla loro catena di fornitura altamente reattiva, questi e-commerce sono in grado di fornire nuove mode, appena una tendenza emerge, mentre i brand tradizionali non sono in grado di rispondere rapidamente ad un improvviso aumento della popolarità di un certo colore o forma o quello che preferite.

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STUDI DI SETTORE

Pitney Bowes ha presentato il Global Online Shopping Study

Qui un estratto:

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E-COMMERCE IN ITALIA

Vale 17 miliardi, i settori che trainano l’e-commerce sono il Turismo (+14%), l’Informatica ed elettronica (+21%) e l’Abbigliamento (+19%), ma anche l’Editoria (+31%) e, i settori emergenti come il Food&Grocery, l’Arredamento e Home living e il Beauty.

La penetrazione dell’e-commerce raggiunge il 4% delle vendite retail, ma siamo ancora lontani dai principali mercati occidentali (Francia, Germania, UK e USA) dove l’e-commerce ha raggiunto livelli di diffusione fino a quattro volte più elevati.

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Nell’ambito dei servizi, il Turismo, con 7.762 milioni di euro, arriva a valere il 47% del mercato e-commerce B2c italiano, le Assicurazioni, con 1.235 milioni di euro, il 7,5%, e gli altri servizi (Ticketing per eventi, Ricariche telefoniche, ecc.), con 893 milioni di euro, il 5,5%. Tra i comparti di prodotto spiccano invece l’Informatica ed elettronica, che, con 2.212 milioni, vale il 13% del mercato e l’Abbigliamento che, con 1.512 milioni di euro, pesa per il 9%. Troviamo poi l’Editoria (4% del mercato, pari a 593 milioni di euro), il Food&Grocery (2% del mercato, pari a 377 milioni di euro), l’Arredamento e home living (2% del mercato, pari a 370 milioni di euro) e il Beauty (1% del mercato, pari a 190 milioni di euro). Le altre categorie di prodotto e il c2c (consumer to consumer) pesano per il 9%.

Gli acquirenti che effettuano almeno un acquisto online nell’arco di tre mesi rappresentano più del 36% della popolazione internet italiana, con 11,1 milioni di consumatori abituali (ossia che effettuano online almeno un acquisto al mese). Lo scontrino medio è di 89 euro, con una ripartizione quasi equivalente tra prodotti e servizi.

Nell’esperienza d’acquisto del consumatore, i dispositivi Mobile giocano un ruolo sempre più rilevante: gli acquisti online tramite Smartphone aumentano del 64%, superano il valore di 1,7 miliardi di euro e valgono il 10% dell’e-commerce nel 2015, il 21% se aggiungiamo quelli via Tablet.

Ulteriore dato di particolare rilievo è che il comparto con la più alta penetrazione delle vendite da smartphone sul totale vendite e-commerce è l’Abbigliamento, con circa il 18% del transato.

STRATEGIA PER UN E-COMMERCE DI SUCCESSO

Alcuni dei più grandi marketplace come Amazon usano un sistema di dynamic pricing, che gli consente di “correggere” il prezzo di un qualsiasi prodotto in tempo reale per essere sempre competitivi.

Nel caso non si abbia familiarità con l’argomento, si tratta di una tariffazione dinamica che consente ai rivenditori di impostare prezzi flessibili per le loro merci e modificarle secondo richiesta, prezzi dei concorrenti e decine di altri fattori.

La strategia adottata:

1. Grande consapevolezza del prodotto

I rivenditori dovrebbero sempre migliorare la consapevolezza di ciò che è popolare nel mercato. Scansionare il web, per capire quali prodotti sono prontamente disponibili e quali no sul proprio store e su quello dei concorrenti, e assicurarsi che sul proprio e-commerce la gamma dei prodotti sia sempre ampia e l’assortimento ottimizzato.

È anche importante sapere che cosa sta vendendo bene e che cosa non ha più domanda (In tempo reale). La scansione dei prodotti più venduti dai siti dei rivenditori concorrenti può dare un indizio su quello che potresti vendere bene nel tuo negozio.

Qui un esempio di un orologio di Gucci

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2. Competitive intelligence

È bello sapere quali prodotti sono venduti dai tuoi concorrenti, ma è ancora meglio sapere a quanto li vendono.

3. Automatizzare i prezzi

È possibile impostare delle regole per cambiare automaticamente i prezzi e la visibilità dei tuoi prodotti in base ad impostazioni predeterminate, ad esempio se un particolare prodotto è terminato sull’e-commerce di un tuo concorrente.

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4. Tenere traccia dei risultati dei prezzi e delle previsioni

Il report offre l’impatto che le strategie di determinazione dei prezzi ha avuto sulle vendite. Si può utilizzare queste informazioni per decidere se si desidera continuare ad attuare la strategia di prezzo, o provare con qualcosa di nuovo.

È anche possibile fare degli A/B test sulle strategie di pricing.

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e per ultimo l’infografica dello studio sull’ecommerce in Italia 2015

infografica-ecommerce-italia-2015[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]